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VITAMINA D, UN VALIDO ALLEATO CONTRO LE INFEZIONI ALLE VIE RESPIRATORIE, ANCHE IN CASO DI COVID19?

L’attività modulante della vitamina D sulla produzione di interleuchina 6 è già stata dimostrata in pazienti affetti da HIV, da tubercolosi, in alcune neoplasie ed in alte patologie croniche dell’uomo. (4)

Avere un livello ottimale di vitamina D nel sangue ha notevoli vantaggi sull’organismo umano, specialmente sul nostro sistema immunitario.

Un documento prodotto da ricercatori geriatri dell’Università di Torino analizza possibili concause nel contagio da Covid-19 e propone la vitamina D come strumento per ridurre i fattori di rischio. (5)

I primi dati preliminari raccolti in questi giorni indicano che i pazienti ricoverati per COVID-19 presentano un’elevatissima prevalenza di Ipovitaminosi D.

L’ipovitaminosi D può essere corretta esponendosi alla luce solare per quanto possibile, alimentandosi con cibi ricchi di vitamina D (che purtroppo sono pochi, prevalentemente sono salmone, crostacei, pesce azzurro) ed assumendo specifici integratori.

Gli autori suggeriscono di assicurare adeguati livelli di Vitamina D nella popolazione, ma soprattutto nei soggetti già colpiti da Coronavirus, nei loro congiunti, nel personale sanitario, negli anziani fragili, negli ospiti delle residenze assistenziali, nelle persone in regime di clausura ed in tutti coloro che per vari motivi non si espongono adeguatamente alla luce solare. (5)

Queste indicazioni derivano da numerose evidenze scientifiche che hanno dimostrato un ruolo attivo della Vitamina D sulla modulazione del sistema immunitario. (1) (2)(3)

Nel caso di infezione da COVID-19, si sommerebbe l’effetto della vitamina D di ridurre il rischio di infezioni respiratorie virali all’attività che la vitamina D esercita di modulazione della produzione di interleuchina 6, un mediatore della infiammazione. (3) (4)

Nei pazienti affetti da Covid 19 che hanno presentato le forme respiratorie più aggressive (ARDS acute respiratory distress syndrome) si è dimostrato che un fattore determinante è stata un’eccessiva produzione di interleuchina 6. La vitamina D potrebbe ostacolare tale eccesso di interleuchina 6 evitando il peggioramento del quadro respiratorio.

1. Bibliografia: Esposito S, Lelli M. Vitamin D and respiratory tract infections in childhood BMC Infectious Diseases (2015) 15:487 DOI 10.1186/s12879-015-1196

2. Adrian R Martineau et al Vitamin D supplementation to prevent acute respiratory tract infections: systematic review and meta-analysis of individual participant data. BMJ 2017;356

3. Miroliaee AE, Salamzadeh J, Shokouhi S, Sahraei Z.The study of vitamin D administration effect on RP and Interleukin-6 as prognostic biomarkers of ventilator associated pneumonia. J Crit Care. 2018 Apr;44:300-305. doi: 10.1016/j.jcrc.2017.08.040. Epub 2017 Sep 12.

4. Haneul Kim et al 1,25-dihydroxy Vitamin D3 and Interleukin-6 Blockade Synergistically Regulate Rheumatoid Arthritis by Suppressing Interleukin-17 Production and Osteoclastogenesis J Korean Med Sci. 2020 Feb 17;35(6):e40 https://doi. org/10.3346/jkms.2020.35.e40

5. Fonte: Coronavirus, studio dell’Università di Torino: assumere più vitamina D per ridurre il rischio di contagio 26.03.2020

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